Rimbalzano dall’Ungheria delle importanti voci sul futuro dell’Unione Europea. Infatti l’Ungheria, insieme alla Gran Bretagna, era una dei paesi meno convinti alla sottoscrizione degli accordi firmati poi a Bruxelles. Il parlamento magiaro avrebbe intenzione di approvare alcune norme atte a sconfessare la governance europea in Ungheria, in particolare la Banca Centrale Europea. All’orizzonte c’è una possibile minaccia: la violazione dei principi fondamentali dei Trattati di Maastricht e della Carta europea. Ma a livello economico, quello che potrebbe succedere è gravissimo: salterebbe di fatto la concessione di crediti al FMI, per un totale che si aggira intorno ai 20 miliardi di dollari. Senza questa cifra, Budapest rischia il default. E lo stesso Amadeu Altafaj, portavoce per le questioni economiche della Bce, si è detto preoccupato. “La Commissione europea è preoccupata delle intenzioni del governo ungherese di far passare leggi che potrebbero potenzialmente diminuire l’indipendenza della Banca centrale”. Anche il Fondo Monetario Internazionale guarda con attenzione agli sviluppi dell’Ungheria: come ha spiegato un portavoce del FMI, David Howley, “il Fmi esamina attentamente le proposte di legge ungheresi relative alla Banca centrale, e un’erosione della sua indipendenza sarebbe grande motivo d’inquietudine”. L’Ungheria fa correre un grosso rischio a tutta l’Unione Europea: ci sarebbe infatti la possibilità che altri paesi europei possano essere contagiati dal default ungherese.
Pietro Gugliotta